Aristotle’s Act and Potency as Relative Concepts, Neoplatonism, and Aquinas’s Pure Act
DOI:
https://doi.org/10.19272/202500702003Parole chiave:
Aristotele, Tommaso d'Aquino, Enrico Berti, Atto e Potenza, Motore Immobile, Atto PuroAbstract
In un importante articolo, Enrico Berti riporta recenti studi sulla tradizione manoscritta della Metafisica Lambda (XII) che indicano che Aristotele non ha mai caratterizzato il Motore Immobile semplicemente come ‘atto’, ma solo come ‘in atto’. Secondo Berti, la concezione del Dio di Aristotele come ‘atto puro’ deriva da un’interpretazione neoplatonica più vicina a Plotino che ad Aristotele. Berti insiste sul fatto che, per Aristotele, un atto senza un soggetto è impossibile e che la nozione aristotelica di atto non è assoluta ma relativa alla potenza, esprimendo un’analogia che si applica a soggetti di tipi molto diversi. Il presente articolo sostiene che il modo in cui Tommaso d’Aquino concepisce il principio supremo come atto puro differisce nettamente da quello neoplatonico e che il modo di Tommaso non è soggetto alle obiezioni di Berti. Il Dio di Tommaso non è un atto senza soggetto, e chiamarlo atto significa in realtà metterlo in relazione con l’essere in potenza.

