Risorse Bibliografiche

Aa. Vv., Michele Federico Sciacca e la filosofia oggi, (a cura di P.P. Ottonello), Leo S. Olschki, Firenze 1996, 2 voll., pp. 620.

fascicolo II, volume 6 (1997), pp. 343-344.
Recensioni

Aa. Vv., Michele Federico Sciacca e la filosofia oggi, (a cura di P.P. Ottonello), Leo S. Olschki, Firenze 1996, 2 voll., pp. 620.

Dal 5 all’8 aprile 1995 si svolse a Roma, presso l’“Augustinianum”, un Convegno internazionale sul pensiero di Sciacca, promosso dal Dipartimento di Studi sulla storia del pensiero europeo “M. F. Sciacca”, dell’Università di Genova. Nel luglio del 1996 ne sono stati stampati gli Atti in due volumi, nell’egregia veste editoriale di Leo S. Olschki. E’ innegabile l’attualità della proposta speculativa del filosofo di Giarre, membro dell’Istituto della Carità fondato da Antonio Rosmini, la cui conoscenza fu decisiva nel suo itinerario di fede e di pensiero. Fino ai trent’anni circa, infatti, Sciacca restò lontano dalla Chiesa e si considerava seguace dell’idealismo trascendentale; fu la lettura dapprima di Dostoevskij, penetrante osservatore del male e del dolore, e poi di Pirandello, visto come conclusione scettica dell’idealismo, a determinare l’orientamento sempre più deciso verso lo spiritualismo cristiano, incontro al quale fu accompagnato dai consigli di mons. Olgiati e di p. Bozzetti, e, appunto, dallo studio attento delle opere di Rosmini. Quanto siano ricchi e sagaci gli scritti sciacchiani emerge con chiarezza dagli Atti che presentiamo. Nei due volumi sono contenuti non solo gli interventi dei partecipanti al convegno suddetto, ma anche altri contributi di studiosi che non poterono parteciparvi. Mancano, invece, e non viene specificato il motivo dell’assenza, i testi di tre relazioni pronunciate: quelle di Remo Bessero Belti, Mario D’Addio e Antonio Livi. Sarebbero state molto utili alcune indicazioni, per quanto sintetiche, sugli autori dei diversi scritti: soltanto di pochi è reperibile nella Premessa di P.P. Ottonello la sola città di provenienza. Nell’impossibilità di esporre, fosse pure brevemente, il contenuto di ogni intervento, mi limiterò a citarli uno per uno, visto che, d’altronde, il titolo ne rispecchia l’obiettivo di fondo. I numerosi saggi, un po’ diseguali come lunghezza e profondità, sono suddivisi in quattro aree tematiche, precedute dalla duplice Introduzione di M.A. Raschini.Nel primo volume troviamo innanzitutto il gruppo tematico sulla “Metafisica del finito”, con i seguenti interventi: P. Rostenne, La métaphysique du fini selon Sciacca; G. Giannini, Una filosofia neoclassica: Sciacca; G.A. Marconi, Il problema dell’idealità-oggettività dell’essere in Sciacca; M.L. Facco, Essere e atto nel pensiero di Sciacca; S. Depaoli, Intelligenza e ragione; R. Rossi, Lo squilibrio ontologico in Sciacca; C. Camilloni, El valor de una metáfora; F.M. Volpati, La “fedeltà” all’essere nel pensiero filosofico di Sciacca; A. Gilli, Pensare ed esistere metafisicamente: Sciacca; S. Tripepi, La morte categoria della singolarità; C. Lupi, L’immortalità dello spirito personale nel pensiero di Sciacca; R. Calvauna, La filosofia della storia nel pensiero di Sciacca. Seguono, poi, gli scritti sull’“Integralità della filosofia”, con i seguenti titoli: V. Stella, Nozione ed esemplari dell’estetismo nel pensiero di Sciacca; F. De Faveri, Sciacca: l’estetica dalla sua radice metafisica; A. Negri, Uomo, corpo, mondo: la filosofia dell’integralità; G. Mattiuzzi, La dimensione ontologica del proprio corpo; S. Cavaciuti, Intorno all’idea sciacchiana della “liberazione” del corpo e della natura; M. Manganelli, La scienza nel pensiero di Sciacca; R. Azzaro Pulvirenti, Bio-etica come metafisica: oltre il “falso idealismo”; J.-M. Trigeaud, L’idée personnaliste de la justice; W.R. Darós, Educación: proceso correcto e integral en un “desequilibrio” ontológico; G. F. Ricci, La “fatica della diseducazione” per educare; F. Pistoia, Sciacca e l’insegnamento della filosofia nei licei; T. Bugossi, Sciacca e i fratelli in spirito e verità; B. Perazzoli, L’“itinerarium mentis in Deum” di Sciacca: storia di una conversione.Il secondo volume si apre con i saggi sulle “Prospettive storiche”: E. Moutsopoulos, Le platonisme de Sciacca; E. Berti, Sciacca e la filosofia antica; G.C. Duranti, Il “Platone” di Sciacca; G. Drago, L’immortalità: Sciacca e la tradizione precristiana.Concludono gli Atti gli interventi su “Sciacca e la contemporaneità”: A. Caturelli, La filosofía como agonía; F. Percivale, Il concetto di “contemporaneità” in ambito filosofico e religioso nel pensiero di Sciacca; G. Uscatescu, Sciacca e la letteratura contemporanea; A. M. Tripodi, Sciacca e lo storicismo; V. Agosti, Sciacca storiografo del pensiero italiano; F. Petrini, Sciacca: gli albori di un pensiero; F. Ottonello, Immanenza o interiorità?; G.M. Pozzo, Assonanze umanistiche tra Sciacca e Gentile; P.P. Ottonello, Gentile Heidegger Sciacca; B. Salmona, Empietà religiosa e empietà culturale; A. Modugno, Sciacca e l’ateismo contemporaneo; J.R. Sanabria, Actualidad del pensamiento de Sciacca; F. Leocata, Sciacca, “pensador de un tiempo indigente”; F. Chaves Quesada, Actualidad del pensamiento de Sciacca; M. Koshkaryan, Metaphysics and Ontology of M.F. Sciacca and the Renaissance of the Russian Culture; J. Vallet de Goytisolo, Sciacca y los amigos españoles de la ciudad católica (Speiro); P. Vicinotti, Pilato e il suo destino nella filosofia dell’integralità. FRANCESCO RUSSO