Risorse Bibliografiche
ALICI Luigi, Filosofia morale, La Scuola, Brescia 2011, pp. 398.
ALICI Luigi, Filosofia morale, La Scuola, Brescia 2011, pp. 398.
L’autore si è cimentato con un’impresa davvero ardua: scrivere un manuale di introduzione alla filosofia morale in cui fossero tenute presenti sia la prospettiva tematica sulle questioni centrali di questa disciplina filosofica, sia la prospettiva storiografica sugli autori che lungo la storia del pensiero hanno affrontato con originalità questi temi.
L’approccio tematico è tenuto presente nella prima e nella terza sezione del libro, dedicate rispettivamente all’indole della domanda morale e alle grandi questioni che deve esaminare la filosofia morale. La disamina storiografica è invece sviluppata nella seconda sezione, che è ovviamente la più corposa e non tralascia, a mio avviso, nessun periodo o pensatore rilevante.
La stesura del libro ha richiesto un notevole sforzo di sintesi, che però non è andato a discapito della chiarezza. Anzi, Luigi Alici ha cercato di rendere più accessibile l’argomentazione con vari esempi pratici e calzanti, facilmente comprensibili. Per una maggiore fruibilità didattica sarebbe stato auspicabile qualche accorgimento tipografico in più, ma ciò rientra tra le scelte della casa editrice.
Sia all’inizio del volume (cfr. p. 6) sia verso la fine l’autore precisa che non vuole imporre una presa di posizione critica, benché non venga per nulla nascosto il punto di mira adottato. Anche nel percorso storiografico non mancano spunti che orientano verso una valutazione della posizione esaminata, presupponendo comunque una certa preparazione filosofica di base nel lettore. Viene giustamente indicata la peculiarità della morale cristiana rispetto a quella aristotelica o stoica osservando che nel pensiero cristiano le virtù «diventano momenti di un itinerario che conduce al di là di esse» (p. 105). A ciò andrebbe aggiunto che la specificità cristiana sta anche, e forse soprattutto, nel portare alla luce una nuova fonte o principio della vita morale, ovvero la grazia divina, sicché il perfezionamento morale non è mai soltanto un auto-perfezionamento.
La prima sezione del libro mi è parsa molto persuasiva nella sua essenzialità. Ne emergono la convinzione che non è possibile eludere la sfera morale nell’esistenza umana e la constatazione che «la persona umana è l’essere che può allontanarsi dal bene e non deve farlo» (p. 29). Riconosco che ho affrontato la lettura della terza sezione con un senso di insoddisfazione, nel leggere che il suo «intento, più che suggerire risposte esplicite, è soprattutto di articolare domande e stimolare ricerche e approfondimenti, a partire da problemi di ordine teorico generale, richiamati in modo sintetico» (p. 285). Riflettendoci però dalla mia prospettiva di chi insegna, mi sono reso conto che l’obiettivo è pienamente raggiunto perché docenti e studenti vi possono trovare utili indicazioni di percorsi di studio su cui lavorare o far lavorare. Le tracce mettono a fuoco gli “antichi dilemmi” dei confini del bene e del male, del rapporto tra l’essere e il dover essere, delle alternative tra autonomia ed eteronomia, tra libertà e determinismo, tra universale e particolare, tra utile e gratuito, tra l’insieme e il solo, tra l’impersonale e il personale. Esse proseguono poi per tratteggiare i termini delle nuove sfide: lo statuto dell’etica applicata, l’atteggiamento verso la natura, l’ambiente e la vita animale, la bioetica e la neuroetica, lo sviluppo della tecnoscienza e il cosiddetto postumano, le questioni riguardanti l’informazione e la comunicazione, i problemi del mondo dell’economia e del lavoro, il multiculturalismo, la laicità e il bene comune, l’identità personale e le teorie del gender.
Mi sembra che il libro raggiunga lo scopo di essere un’utile introduzione alla filosofia morale, particolarmente opportuna nel contesto odierno in cui si accampa spesso la pretesa di «edificare la propria esistenza unicamente nei territori del non-morale» (p. 21).
Francesco Russo