Risorse Bibliografiche

Aa. Vv., Etica e poetica in Karol Wojtyla, a cura di L. Leuzzi, SEI, Torino 1997, pp. 168.

fascicolo I, volume 7 (1998), p. 187.
Schede bibliografiche

Aa. Vv., Etica e poetica in Karol Wojtyla, a cura di L. Leuzzi, SEI, Torino 1997, pp. 168.

Rivolgendosi agli esponenti del mondo della cultura nell’Aula Magna dell’Università Cattolica di Lublino, il 9 giugno 1987, Karol Wojtyla, già eletto come Successore di Pietro, si richiamò al compito che aveva sempre guidato il suo impegno di docente, di filosofo, di teologo, di pastore e di poeta: «Servendo la verità per amore della verità e di coloro ai quali la trasmettiamo, edifichiamo una comunità di uomini liberi nella verità, formiamo una comunità di uomini uniti nell’amore della verità e dal reciproco amore nella verità, una comunità di uomini per i quali l’amore della verità costituisce il principio del legame che li unisce» (p. 23). Questa missione, che è il fondamento della formazione dell’uomo, può essere indicata anche con l’espressione del suo allievo, Tadeusz Styczén, il quale scrive efficacemente che per fare etica «bisogna svelare all’uomo l’uomo nell’uomo e aiutarlo a scegliere la verità sulla propria grandezza. [...] Occorre incontrare l’uomo là dove si trova, per non lasciarlo d’ora in poi lì dove sta» (pp. 17-18).Penso che questa premessa programmatica possa costituire il denominatore comune degli interventi del presente volume. Esso riunisce gli atti del colloquio tenutosi nella Pontificia Università Gregoriana il 19 ottobre 1996 su “Etica e poetica: la concezione della persona in Karol Wojtyla”, in occasione del cinquantesimo anniversario dell’ordinazione sacerdotale di Giovanni Paolo II. L’iniziativa era promossa dal Vicariato di Roma, in particolare dalla Commissione Diocesana per la Pastorale Universitaria, con la collaborazione (un risultato già di per sé felice) delle Università Statali, delle Università Libere e delle Università Pontificie di Roma. Il libro è introdotto dalla Prefazione di p. Giuseppe Pittau SJ, Rettore dell’università ospitante, e dal messaggio di saluto al Convegno del Cardinal Sodano.Oltre all’Introduzione, nient’affatto circostanziale, del Cardinal Camillo Ruini, vengono raccolti sedici scritti, a dire il vero un po’ diseguali quanto a profondità e lunghezza. Gli autori sono tutti docenti dei suddetti atenei: Dario Antiseri, Francesca Brezzi, Vincenzo Cappelletti, Carlo Chenis, Lluís Clavell, Enrique Colom, Gianfranco Dalmasso, Emerico Giachery, Stanislaw Grygiel, Carlo Huber, Gaspare Mura, Armando Rigobello, Maria Rita Saulle, Angelo Scola, Mario Scotti, Tadeusz Styczén. Dovendo fare una scelta per motivi di spazio, mi limito a segnalare due gruppi di contributi. Il primo è quello delle riflessioni incentrate sugli aspetti estetico-poetici: “Penso continuamente a quanto seguo col cuore”, di Grygiel (pp. 59-69); Nel segno di Michelangelo, di Giachery (pp. 70-76); La poetica dell’uomo nella concezione di Karol Wojtyla, di Scotti (pp. 77-96). Il secondo è quello dei principali scritti a sfondo antropologico: Tradizione tomistica e attenzione fenomenologica, di Rigobello (pp. 9-16), Rivelare la persona, di Styczén (pp. 17-30); Persona e agire morale in Karol Wojtyla, di Colom (pp. 37-58); L’antropologia integrale di Karol Wojtyla: un invito a unire teologia e filosofia, di Clavell (pp. 139-149).

 

FRANCESCO RUSSO